🧘 Lezioni di Vita: 7 cose che ho capito a 40 anni (e che avrei voluto sapere prima)
Una newsletter esistenziale con i pensieri dell'estate e qualche esperienza di vita che può tornare utile
A fine estate i ragionamenti mi hanno portato a scrivere un’email diversa, con un argomento più ampio ed esistenziale. Se questa scelta ti delude e sei qui solo per le cose tecniche, ti consiglio di approfondire le puntate di maggior successo del 2024, due dei contenuti tra i più verticali che abbia creato, dove puoi trovare risorse, framework e approfondimenti:
A luglio ho compiuto 42 anni (il numero che “è la risposta a tutte le cose…” se sai a cosa mi riferisco) e mi sembrava bello provare a darvi e soprattutto a darmi qualche spunto importante che ho imparato fin qui. Qualche lezione che mi sarebbe piaciuto conoscere prima, ma che come tutte le cose, ha bisogno dei suoi tempi e dei suoi modi. Da bambino immaginavo molto diversi la vita e l’aspetto di un quarantenne. Tante cose scopriremo essere diverse da come ce le aspettiamo e questo forse è il filo rosso che mi ha portato a scrivere questo elenco.
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Tra le tante cose vissute, ho scelto 7 lezioni che ho appreso e che scrivo per ricordare. Nella speranza che queste esperienze possano risuonare anche in te.
1 🪞 Il paragone è un veleno silenzioso
Il peso del paragone al quale siamo sottoposti ha subito un’impennata incredibile negli ultimi 15 anni. Se ci pensi siamo passati dal confrontarci con i compagni di classe e gli amichetti del quartiere, agli attuali giovani che si ritrovano in perenne comparazione globale veicolata dai social: ragazzi milionari, influencer dal fisico perfetto e vite fatte di apparenti successi, lussi e ricchezze. Per noi adulti la questione non cambia: famiglie perfette, coppie fantastiche, viaggi da sogno e via dicendo.
Un bombardamento continuo di standard falsati, che minano la nostra serenità e che in realtà, nessuno ci impone. Scegliamo noi di vedere questo, ogni giorno.
Anche se sappiamo razionalmente che ciò che mostra il nostro feed è una visione parziale o quantomeno falsata della realtà, la continua esposizione lavora a livello inconscio. Questo mi ha portato a vedere con altri occhi il contenuto che consumo.
ℹ️ Spesso non serve rimuovere del tutto i social, c’è qualcosa che ha aumentato la mia qualità della vita ed è stato semplicemente prenderne il meglio. Puoi farlo in due semplici step:
1) Rimuovi il follow oppure oscura tutti i profili influencer, lifestyle o chiunque dei tuoi amici utilizzi il social solo per mostrare aspetti ostentativi (in maniera consapevole o meno).
2) Ora inizia a seguire chi fa contenuti di valore. Alcuni tra i miei preferiti: Lucy (Cultura), Tlon (Filosofia), Peppe Filmico (Cinema), Francesco Oggiano (News), Edoardo Prati (Letteratura), Pillolefuturopresente (Attualità), Somewhere Soul (Musica), Prof. Tamburello (Psicologia).
Meno lifestyle e più content = meno paragoni e più cibo per la mente
Al netto dei paragoni, ognuno ha il suo percorso ed i suoi tempi, ma soprattutto, ognuno ha i suoi valori che scoprirà nel tempo. Riappropriarsi di questa libertà di auto definirsi, uscendo dagli standard a cui siamo sottoposti, è un grande regalo che possiamo e dobbiamo farci nella vita.
2 🏄 Non ascoltare consigli da chi ha avuto successo*
Se chiedi ad una persona che ha avuto un percorso lavorativo appagante ed è ad un buon punto di carriera ti dirà che la cosa più importante della vita è il work-life balance. Anche se in buona fede, ti sta dando un consiglio falso, che può farti prendere scelte molto sbagliate.
Perché? Semplice: ti sta consigliando qualcosa che va bene per la sua vita attuale, ma per raggiungere quei risultati ed il privilegio di poter avere una vita più agiata, ha fatto esattamente l’opposto.
La verità è che il 90% delle persone, prima di avere una vita comoda e mettersi nella condizione di poter scegliere di andare a fare surf, ha condotto per anni una vita che è esattamente il contrario di quella che vi sbatte in faccia.
”Sii il capo di te stesso!” “Se non ti fai pagare tanto sei stupido!” “Il tempo libero è la priorità!” “Devi scegliere tu cosa fare e quando!” “Mai lavorare gratis!”
Tutti consigli fantastici, poi però scopri che queste persone in passato hanno fatto lavori duri in azienda, sacrifici, vite frugali, anni di gavetta, barattato lavoro gratuito per apprendimento... e molto altro. Quello che li ha portati alla loro condizione privilegiata è proprio il contrario di ciò che ti consigliano.
Dunque, evviva la nuova consapevolezza sul mondo lavorativo, ma raccontiamola tutta:
❌ Poniamo un freno a: Ambienti tossici, Lavori che sfruttano e non sono formativi, Carriere imposte da famiglia e società, Lavori sacrificanti per partito preso
✅ Ma non demonizziamo: Sacrifici e lavoro duro come investimento, Lavorare gratis per imparare da zero, Esperienze sfidanti e non convenzionali, Posticipare alcune gratificazioni
Se raccontiamo ai giovani che il work-life balance e lo stile di vita vengono sempre prima dello sforzo per raggiungere le competenze e le risorse necessarie per godersela, gli stiamo dando un consiglio di m*rda. E succede troppo spesso.
(A meno che tu non abbia una grande eredità di famiglia... e allora buon per te!)
Per chiudere, non ho consigli. Ma sappi che la giovinezza può fare schifo, ma ha due grandi asset che non avrai una seconda volta:
🕊️ Libertà: Puoi vivere a basso costo e prenderti rischi (di sicuro di più di quando avrai mutuo e famiglia).
🔋 Energia: Col tempo cala, e parecchio. Te lo assicuro. Lavoro e studio extra diventano sempre più duri.
Sta a te capire se è il caso di sfruttare questi asset, proprio come hanno fatto le persone di successo* alla tua età, oppure di ascoltare quello che dicono.
PS… Nel frattempo non dimenticare di usare l’energia per impegnarti, ma anche per spassartela!
*NB. Successo non è una parola che amo, ormai è diventata sinonimo dell’aderire a quelle macchiette che si vedono sui social: soldi, orologio, macchinone, Dubai, foto in piscina, in barca e via dicendo… che ha creato generazioni ciniche e troppo spesso infelici. Preferisco pensare che il successo sia relativo sempre alle nostre misure e riguardi il compimento di ciò che siamo (vedasi ultimo punto).
3 🧶 Non c’è proprio niente di lineare
Tu mi stai obbligando a darti una spiegazione lineare, ma le spiegazioni lineari sono quasi sempre una bugia. - Storia della Bambina Perduta, Elena Ferrante
Nei dialoghi che affronto, trovo che le persone abbiano un’idea di percorso di vita piuttosto definito nei suoi passaggi e il più possibile al sicuro da imprevisti e incertezze. La mia esperienza è stata all’opposto e questo credo abbia fatto la differenza.
Come detto sopra, il periodo della giovinezza ha molti svantaggi, ma un paio di caratteristiche che non torneranno e che è davvero bello poter vivere: quelle di una fase esplorativa da vivere appieno.
🧭 L’esplorazione (dai 20 ai 30+)
Non avevo chiaro ciò che volevo davvero fare, ho sperimentato il più possibile guidato dalle passioni e dalle idee e dalla voglia di scoprire.
📈 L’impegno (34-40)
Ho capito cosa mi faceva alzare la mattina e in cosa ero bravo, ho lavorato per migliorare e costruire.
👁️ La consapevolezza (42+)
Il bagaglio di esperienze e di riflessioni mi ha portato ad aprire lo sguardo sulle possibilità. Diventare grandi non fa schifo, anzi, non tornerei indietro.
In sintesi, questa è la mia storia e non c’è una strada più giusta di altre, ma la fretta, la paura di sbagliare e l’idea di fare passi ben definiti potrebbe rovinare il viaggio.
4 💭 I Pensieri
Attenzione ai tuoi pensieri: guidano le parole, che diventano azioni, che poi diventano abitudini, le abitudini forgiano il carattere… ed il carattere diventa il tuo destino - A. De Carlo.
Sono stato dallo psicoterapeuta in vari momenti della vita, ma solo negli ultimi anni ho avuto un beneficio che ha cambiato tutto. Mi sono chiesto, cosa c’è stato di diverso stavolta? Un terapista bravo sicuramente, ma più di tutto: ho smesso di difendere le mie idee e i miei pensieri. Se dentro di me sento di stare male, vuol dire che è tempo di mandarli in cantina.
Proprio così, mi ha salvato la consapevolezza che tutto quello che abitava la mia mente, il suo mobilio, i suoi quadri e le sue stanze, erano il motivo dei miei problemi. Così quest’ultima volta sono entrato nella studio del terapeuta non solo con l’idea di parlare dei miei problemi, ma di aprirmi a nuovi modi di vedere e di pensare.
Non è facile.
C’è chi difende le sue idee interiormente fino alla morte. Abbiamo il cervello pieno di standard: su come deve essere la relazione perfetta, il partner, il lavoro, i genitori, la vita, i torti, quello che meritiamo, quello che siamo… scambiamo per valori e per sani principi inalienabili ciò che in realtà ci sta rovinando. Spesso si tratta solo di vecchi mobili che hanno fatto il loro tempo e occupano spazio vitale nella nostra mente. È ora di smettere di difenderli, e avere il coraggio di fare spazio ad pensieri nuovi sul mondo e sull’esistenza. Oggi non conosco altro modo: quando mi sento infelice mi chiedo quale pensiero è lì che mi guarda e mi crea quel dolore.
L’idea dello spazio a nuove idee la potrei sintetizzare in una frase di Morelli:
“Ricorda sempre che sei altro, e che c’è altro dentro di te. Siamo tutti più cose e tutto può essere visto in più modi.
Se vedi le cose in un modo solo, è lì che ti ammali.”
5 ⏳ Sul tempo che passa
Storia bellissima, che mi ha fatto riflettere: c’è un gruppo rap chiamato Co’ Sang che nasce nella provincia di Napoli negli anni 90. Luca e Antonio creano album iconici per un genere che all’epoca era puramente di nicchia. Il gruppo si scioglie. Ntò mette su famiglia, continua a rappare, non molla, ma non avrà il successo del suo ex compagno, tantomeno dei nuovi trapper che dominano le classifiche. All’inizio di quest’anno Luché e Ntò si incontrano dopo un decennio per fare pace e nasce l’idea di un nuovo album. La magia avviene di nuovo, ma ora è tutto diverso, il rap è il genere del momento, ed il disco vola direttamente primo in classifica, proprio mentre scrivo questa mail.
Ntò non è più un ragazzino (classe ‘82 come me) e in un giorno a caso del 2024 tocca la vetta della musica italiana dopo 30 anni di carriera.
Non c’è nessun metodo certo per compiere il proprio destino, ma fare qualcosa che ami e per un tempo davvero prolungato aiuterà i pianeti ad allinearsi. L’ho vissuto sulla mia pelle.
6 🍦 Essersi goduti la giovinezza è stato un privilegio
Dialogo vero, via chat:
- ”Ciao Matteo! ti seguo spesso, ho una società con 15 collaboratori a P.Iva abbiamo fatturato 300k il primo anno e sto cercando di scalare. Consigli?
- ”Ciao, scusa ma quanti anni hai?”
- ”Ho 21 anni”
Prima invidiavo le storie di chi è riuscito a bruciare le tappe grazie al mondo accelerato del digital. Ora ho capito che il mio modello di gioventù, basato sull’annoiarsi su di un muretto con un gruppo di amici per infinite ore, è stata un’esperienza incredibile che potremmo dire socialmente estinta, ormai parte di un mondo antico. In quel mondo così fermo ho avuto il tempo di immaginare lo scarto col possibile e gettare le basi per chi sarei stato.
La gioventù è un periodo magico dove esploriamo senza vincoli passioni e desideri. Ho paura che l’impegno così anticipato per rincorrere il mito economico del successo non solo possa far perdere questa esperienza di vita, ma possa esporre un giorno ad una crisi di mezza età per recuperare ciò che non c’è stato.
7 🌅 Il Senso della vita?
Un giornalista cerca di fermare in corsa Franco Battiato all’uscita di un teatro e gli chiede:
“Battiato, qual è il senso della vita?”. Lui, a sorpresa, si ferma.
Per niente imbarazzato dalla domanda improbabile e con il suo fare sornione:
“Ti rispondo con una frase di Santa Teresa D’Avila, la vuoi sentire?”.
“Certo”.
“Allora, c’è una parabola bellissima ne Il Castello Interiore che dice: c’è un uomo chinato a chiedere l’elemosina davanti ad un palazzo incredibilmente bello. Non sa che quel palazzo è il suo”
Lo fissa, sorride.
Mentre incalzato viene portato via, punta un dito al giornalista e urla un’ultima volta:
“È tuo!”.
Un tempo non avrei capito cosa intendeva, l’avrei presa come una delle tante stravaganze del maestro. Oggi invece, lo so benissimo. Il senso della vita è riuscire a conoscersi davvero, nell’immensità e nei meandri di quella reggia incredibile che è il nostro mondo interiore. Quanta gente elemosina un po’ di emozioni negli oggetti e nelle esperienze, quando ha un universo interiore che lo attende?
La conoscenza di noi stessi è un viaggio fantastico e affascinante, migliore di tutti quelli che puoi acquistare su Booking girando il mondo… col rischio di non trovarti mai.
Ok, ma come si fa a conoscersi davvero?
Anche questa frase l’hanno chiesta a Battiato, che ha risposto:
“Chi cerca trova amico mio, chi cerca trova.”
📚 Alcune cose belle che ho letto nel mio cammino:
Guida Intergalattica per Autostoppisti di Douglas Adams, perché leggere di universi senza confini ha allargato lo scarto del possibile.
I due libricini di Paul Arden per l’ambizione cieca della gioventù e per avermi fatto sentire un po’ meno solo, tra quelli fatti al contrario.
Ekhart Tolle, che pensavo avesse scritto un libro da Autogrill e invece è un volume incredibile che mi ha aiutato a distruggere l’ambizione guidata dall’ego e farmi intravedere il sé.
Federico Faggin per rassicurarmi che il sé non è una roba da fricchettoni, ma un’idea compatibile con la scienza e che può salvarci da un futuro cinico e infelice.
Infine, un dialogo incredibilmente bello di Baricco, che ho ascoltato di recente. Parla per 2 ore e c’è tanto da imparare.
Per stavolta è tutto,
un Abbraccio ❤️ (A distanza)
Matt
PS. C’è dell’altro:
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Mi piace pensare che, oltre a ciò che ha detto Battiato, la vera risposta al punto 7 è quello che in pochi capiscono: “42”. Che chicca!
Bellissima puntata :)
Anche stavolta ci stupisci. Rallentare ogni tanto, aumenta la consapevolezza e contribuisce al “growth” personale. Grande Matte.